Audiolibro in vaso, scultura di terra bianca lasciata cruda e lana di pecora: lettura del libro: L’aleph di J.L.Borges
Un libro contiene narrazioni, il suo reale contenuto non è inchiostri, legature, cellulose, ma la voce che lo nutre, La voce precede il simulacro. Il suono anticipa la catena verbale che scorre nella scrittura invasa di tradizione orale. Concentrandosi sul senso di quella voce il vaso ristruttura il proprio archetipo. Si fa oggetto trasportabile dei soggetti narranti. L’opera scultorea intona il libro l’Aleph di Jorge Luis Borges, letto nella mutevolezza della voce estrae dal corpo il suono come un linguaggio capace di portare la parola al suo più alto senso indicibile che risiede nel cuore delle persone, per risuonar nell’infinita staffetta della lettura a voce alta. Il vaso lavorato nel rispetto dell’antica tradizione vasaia, mentre ruota al tornio tra le sapienti mani invasa un suono che pare una cantilena di antenati canti in conversazione con la terra fresca appena lavorata. L’actu si inscrive in tempo reale è raffigurazione di un presente progressivo dove il nuovo linguaggio è suono antico che nasce dal silenzio per interrogare l’esistenza di una specie di spazio sonoro. Un progetto per la Galleria Gasparelli di Fano -PU- Audiolibro in vaso di terra cruda lavorato al tornio Lana: è il tempo meditato delle filatrici File mp3 della lettura L’Aleph di Jorge Luis Borge Studio di registrazione: Lab-Mod di Stefano Dionigi su richiesta è possibile ascoltare l’intero audiolibroCapitolo primo: L’immortale